Dettaglio Prestazione

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Ecografie internistiche

L’ecografia internistica serve a studiare  la morfologia e l'ecostruttura degli organi addominali,  del collo, dei tessuti molli e della cute, ricavandone informazioni utili alla diagnosi di malattie internistiche e sistemiche ed evidenziando la presenza di lesioni all’interno degli organi studiati

  • Ecografia addome completo: esamina fegato, colecisti, vie biliari, milza, reni, pancreas, stomaco, i grossi vasi addominali e la vescica. L'immagine ecografica permette di individuare danni patologici come accumulo di lipidi frequentemente visto nel fegato, la presenza di calcoli nella colecisti, di calcoli urinari, la dilatazione di vie di escrezione come le vie biliari e gli ureteri, lesioni all’interno degli organi. Calibro e parete dei maggiori vasi addominali sono di ordinaria valutazione. Richiede come preparazione paziente digiuno da almeno 6 ore e vescica piena.
  • Ecografia addome superioreesamina il fegato, la colecisti, le vie biliari, la milza, il pancreas, lo stomaco e i reni con le modalità e lo scopo dell’esame dell’addome completo. Presenta il vantaggio di essere più breve. La preparazione non comporta la vescica piena ma solo il digiuno di 6 ore. Questo esame è molto utile nei casi di follow up di patologie epatiche e oncologiche, o pancreatiche o renali.
  •  Ecografia addome inferiorepermette di valutare anatomia e funzionalità degli organi pelvici, come la vescica, i principali vasi iliaci e i tratti del colon destro e sinistro alloggiati nella pelvi, utero e ovaie o prostata e delle vescichette seminali. L’esame è utile come controllo in sintomatologie urinarie necessarie di inquadramento clinico diagnostico, presenza di cisti ovariche (soprattutto in pazienti in età puberale), e nei follow up oncologici.  La preparazione del paziente comporta vescica piena .
  • Ecografia anse intestinali: esame panoramico dell’intestino per la ricerca di dilatazioni patologiche delle anse intestinali e del colon, la presenza di stasi di ingesti dovuti a occlusione o subocclusione dell’intestino; la presenza di linfoadenopatie, di  liquido addominale libero nella cavità peritoneale, di processi infiammatori come l’appendicite e la diverticolite. Attraverso questa ecografia è possibile determinare la conformazione e lo spessore della parete dei vari distretti dell’intestino tenue, nella fattispecie del digiuno per la ricerca di malattie da malassorbimento come la celiachia e la parte terminale dell’ileo alla confluenza nel ceco dove  spesso si trovano le lesioni del morbo di Crohn. Lo studio del colon nei suoi tre tratti principali, iniziato nell’esame panoramico, si completa con  l’esame della conformazione della parete e dello spessore nei tratti in cui si sospetta la presenza di diverticoli lesioni stenosanti. Richiede come preparazione paziente digiuno da almeno 6 ore, preferibile 8 orediuresi 2 ore prima dell’esame e successiva assunzione di 200 ml di acqua.
  • Ecografia tiroide e paratiroidi: viene impiegata per esplorare la struttura della tiroide per la diagnosi di tiroiditi, utile all’endocrinologo per l’adozione di terapia ormonale sostitutiva. Le formazioni nodali tiroidee, tra l’altro molto diffuse, vengono studiate con lo scopo di individuare nella loro morfologia e struttura quei fattori di rischio di malignità in base ai quali viene data una classificazione, utile per le decisioni dello specialista sulla necessità o meno di operare (agoaspirato dei noduli). Le paratiroidi, normalmente in numero di quattro, sono troppo piccole e profonde per essere ecograficamente distinguibili, lo sono d’altra parte gli adenomi paratiroidei che hanno notevole valore diagnostico endocrinologico.
  • Ecografia ghiandole salivari: l’esame del collo si completa normalmente con un controllo delle ghiandole maggiori salivari, può tuttavia essere richiesto un esame specifico delle ghiandole salivari per la presenza di malattie infiammatorie autoimmuni sistemiche, che ne sconvolgono la struttura e la funzione, ed infine per la presenza di lesioni nodulari o di calcoli salivari.
  • Ecografia scrotale: la discreta accessibilità agli organi riproduttivi  maschili consente uno studio ecografico dello scroto e dei testicoli. L’ecografia permette di valutare la morfologia dei testicoli e dei dotti deferenti ad esso annessi, ricavando informazioni utili per le diagnosi di infertilità. Inoltre, permette di acquisire informazioni su patologie della borsa scrotale, come l’idrocele e su disfunzioni vascolari come il varicocele. Sono altresì evidenziabili lesioni cistiche e lesioni occupanti spazio.  
  • Ecografia linfonodi/collopermette di valutare lo stato dei linfonodi, la  loro morfologia e struttura, distinguendo linfonodi infiammatori da forme neoplastiche o indicando la necessità di un esame bioptico. Utile nel follow up oncologico delle malattie oncoematologiche e del melanoma. L’ecografia del collo permette inoltre di valutare la struttura della parete dell’esofago cervicale e la sua funzionalità con l’osservazione del passaggio del bolo salivare per i casi sospetti di disfagia.
  • Ecografia delle parti molli e della cute: indicata in caso di tumefazioni o formazioni cutanee di solito apprezzabili ma non diagnosticabili con il solo esame clinico, fornendo la diagnosi di lesioni della cute e del sottocute (cisti, lipomi sottocutanei, formazioni cutanee espansive). In particolare le ernie, causate dal cedimento della fascia muscolare addominale o dei legamenti  in particolare nel distretto inguinale, con fuoriuscita di parti dell’intestino in tasche, delimitate dall’esterno  soltanto dalla cute, sono inquadrabili dall’ecografia dei tessuti molli in termini di posizione, estensione e contenuto con indicazioni utili per la terapia chirurgica. Inoltre attraverso l'ecografia dei tessuti molli vengono valutate le maggiori stazioni linfonodali cutanee poste nell’ascella e nell’inguine da ambo i lati, esame normalmente eseguito in corso di follow up del melanoma.
  • Ecografia apparato urinariooltre all’esame morfologico e strutturale dei reni, della vescica e degli ureteri, comprende la ricerca della presenza di stasi di urina nella pelvi renale, di calcoli alle giunzioni dell’uretere con la pelvi renale e con la vescica. La funzionalità della vescica  può essere studiata dalla determinazione del  volume di urina residuo dopo minzione .Si  associa infine un esame ecocolordoppler  delle arterie renale all’ilo e intrarenali.
  • Ecografia delle ghiandole surrenali: le ghiandole surrenali non sono facilmente ecografabili soprattutto a sinistra ma possono divenire oggetto di studio ecografico nel sospetto clinico di adenomi surrenali funzionanti
  • Ecografia muscolo-tendinea: esplorando i tessuti alla ricerca di ispessimenti, liquido infiammatorio, ematomi o segni ecografici di malattia e contestualmente valutarne la mobilità permette di diagnosticare: contusioni, stiramenti, strappi muscolari, tendiniti, ematomi sottocutanei o intramuscolari, strappi/lesioni muscolari, tendiniti (al gomito, ginocchio, piede, mano, spalla, polso, caviglia, tendine di Achille), cisti, borsiti, artro-sinoviti (infiammazione della membrana interna alle articolazioni).

Prestazione eseguita da:

Laboratorio Athena Laboratorio Athena